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Chi siamo

Siamo persone di ogni età e siamo legate non solo dalla passione per il calcio ma anche da reciproco rispetto e benevolenza. La nostra sezione conta più di 50 associati ma abbiamo l'obbiettivo di puntare ancora più in grande.

Chi siamo: Chi siamo
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Il nostro presidente

Williams Monte, eletto a Gennaio 2021, è il nostro nuovo presidente per il prossimo quadriennio olimpico!

Chi siamo: Benvenuto

Arbitro: perché?

L’amore per il calcio, per il gesto tecnico, per la sua essenza di gioco competitivo e gioioso, ci ha portati tutti ad esserne spettatori entusiasti.

Abbiamo provato a giocarci, a volte tra amici oppure tra parenti dopo una festa, quando ancora una volta ci mettiamo alla prova “alla vecchia maniera”, facendo una porta con due maglioni buttati per terra ed usando il mitico Super Tele come pallone di gioco.

Certo, non tutti siamo Ronaldinho o Maradona; eppure ci divertiamo, e come insegna lo Sport sano, il vero divertimento si accompagna all’impegno, al gioco di squadra, al rispetto delle regole (anche quando penalizzano la propria squadra).

Il rispetto delle regole, a volte un po’ sottovalutato, è una palestra per l’anima paragonabile ad un esercizio fisico. E’ facile riempirsene la bocca, eppure la Civiltà è un grande dono che va difeso col rispetto per chi, come i nostri nonni e i nostri bisnonni, hanno combattuto duramente per lasciarcelo in eredità.

L’arbitro è questo: un amante del Calcio, un suo spettatore ed un suo testimone, uno sportivo che a volte si diletta a “tirare due calci” con i suoi amici, una persona che desidera crescere difendendo l’integrità dello Sport e portando i Valori che gli sono stati trasmessi dai genitori, dai nonni, dagli zii.

Non è semplice cominciare il percorso arbitrale, soprattutto è difficile che lo si cominci armati dall’entusiasmo: è un percorso ben poco conforme all’idea di divertimento offerta in genere dalla società.  Si inizia un corso sul Regolamento del Calcio attirati dalla possibilità di aggiornarsi e dal fatto che è un corso gratuito, aperto ai giovani tra i 15 e i 35 anni d’età.

Poi alla curiosità si aggiunge altro, inaspettatamente. Ci si rende conto che osservare una partita da vicino permette di apprezzarne molti dettagli che sfuggono dalle tribune. Ci si rende conto che dalla poltrona o dalla tribuna si guarda, dal campo si vede, e a volte (con l’aiuto degli strumenti e dell’esperienza) si ha il privilegio di comprendere.

Altre volte, il Calcio resta un Mistero, come tutte le cose belle che continuano ad attirarci malgrado non siano perfette e malgrado non ci dìano sempre i risultati sperati.

Il Calcio è uno sport dalle grandi potenzialità, che va difeso per la sua essenza genuina che riporta ai giochi dell’infanzia: quando si gioca per davvero, si torna bambini.

L’arbitro tenta con tutte le proprie forze di tutelare questo tesoro collettivo.

L’arbitro cerca di migliorare se stesso fisicamente, seguendo un programma di allenamento. L’arbitro monìtora la propria salute con una dettagliata visita medica annuale, e viene seguito dai preparatori atletici sezionali affinché possa trovare un allenamento conforme alle proprie caratteristiche fisiche, esaltandole.

L’arbitro in campo è solo, e questo è un prezioso allenamento per il proprio senso di responsabilità e le capacità decisionali, per farsi trovare preparato a livello regolamentare, grazie ai continui aggiornamenti attraverso riunioni coi propri colleghi, in cui si visionano assieme alcuni filmati di calcio e li si commenta a turno.

L’arbitro entra in Sezione e trova dei compagni, delle compagne, dei colleghi, delle colleghe, degli amici e delle amiche con cui confrontare le proprie esperienze, i propri punti di vista, coi quali cercare di sanare i propri dubbi.

Una parte di dubbio esisterà sempre: ci rende umani ed umili. L’arbitro Deve decidere e per farlo deve basarsi sulle proprie impressioni, allenare l’attenzione, i riflessi. Non potranno mai esistere arbitri perfetti come non potranno mai esistere umani perfetti o che possano mettere d’accordo tutti. Si può però spiegare alle persone che si fa il possibile per rendere le proprie decisioni chiare e fondate su dati oggettivi. Prima dello spiegare, però, c’è l’impegno. L’impegno unisce chi gioca e chi lavora, e chi si impegna riconosce ed ha rispetto di chi fa lo stesso: ci si riconosce amanti della stessa cosa, il Calcio, e fruitori dello stesso gioco ben oltre i ruoli e le funzioni che solo esteriormente ci differenziano. Vestiamo casacche diverse, proveniamo da esperienze anche differenti , e continuiamo a giocare assieme, complementari.

Essere Arbitri è amare il Calcio, di un amore che a volte può essere severo o addirittura spietato, ma che prima di tutto è giocoso e incrollabile allo stesso modo. Non si può giocare senza regole. Non esiste un Calcio senza giocatori e senza arbitri. 

Si sarà provato, negli oratori e nelle partitelle tra amici di giocare dandosi delle regole approssimative. E’ capitàto a tutti. In una partita si torna bimbi, ed ogni bimbo vede il proprio mondo e la propria percezione di cose, vuole vincere. Questo è il sale del calcio e della competizione, l’impegno immediato che nasce spontaneamente  in chiunque posa la giacca, si arrotola i pantaloni e ed entra in un campo “di patate” per giocare con amici o addirittura con sconosciuti visti per la prima volta.

Sarà però capitato anche a tutti di litigare per un calcetto ricevuto sul ginocchio e sfuggito involontariamente, per goffaggine o per carenza di riflessi; sarà capitato, in partite 5 contro 5, di non capire se giocare con il portiere mobile o senza, di non riuscire mettersi d’accordo una volta per tutte sulla distanza da cui poter tirare in porta, di non sapere “se oltre la maglietta è ancora buona, oppure no”.

A dirimere questi dubbi sacrosanti serve la figura, a volte un po’ scomoda ma indispensabile, dell’arbitro. Come giocare, sennò?

Calciatori ed arbitri, armati del proprio rispetto per il gioco, giocano ognuno la propria battaglia con se stessi, per migliorarsi, per dare di più e allo stesso modo, per divertirsi.


Questo è ciò che insegna l’amore per il Calcio.

A cura di Gabriele Amisano-AE

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